Sono la più giovane delle cinque figlie di Luigi Bisi. Ho passato un po’ di tempo con lui nel 1984, mentre era nella fase terminale del suo cancro. La sua esperienza nel Nuovo Mondo è iniziata da Gordola/Gordemo nel 1930 alla tenera età di 18 anni. Si è imbarcato a Genova per Ellis Island, New York, poi in treno fino in California, dove ha ritrovato le sue due sorelle, Annetta e Angela. Non è mai più ritornato nel suo amato Ticino.
Quando ricordammo insieme quel giorno, gli chiesi: «Quando hai visto per l’ultima volta tua mamma?». Una domanda che non avevamo mai chiesto o di cui non avevamo mai sentito parlare in tutte le storie sul “Vecchio paese”, come mio padre chiamava la sua terra natia.
Iniziò a parlare lentamente, ricordando quel momento dolce e amaro della sua giovinezza… «Mio padre mi portò alla stazione ferroviaria di Locarno per prendere il treno per Bellinzona. Ero entusiasta di iniziare il viaggio che avevo sognato così tante volte. Andare in America, imparare un mestiere, fare le cose che non potevo fare… Mentre il treno viaggiava in direzione di Bellinzona ammiravo le colline di Gordemo. La mamma è scesa lungo il sentiero fino al punto in cui poteva vedere il treno ed io la vidi sventolare un fazzoletto bianco…. È stata l’ultima volta che ho visto mia madre».
Mentre le lacrime scorrevano lungo il suo viso, ho visto – per la prima volta in vita mia – l’angoscia che mio padre ha tenuto nascosta ai suoi figli in tutti questi anni.
Questa immagine è impressa nella mia memoria e quando cammino fino a quel punto, sul vecchio sentiero tra Gordemo e Tenero, e vedo passare il treno, mi balza alla mente il ricordo di mia nonna Anna mentre saluta mio padre con il fazzoletto.*
*traduzione dall’inglese
Le sorelle di Luigi Bisi (Annetta a sinistra e Angela a destra) nel 1920, Gordola.
Ultima fotografia di Luigi Bisi in Ticino al matrimonio dei Minghetti nel 1929 (Luigi è tutto a sinistra)